Atri, uno dei borghi più belli d'Italia


Atri, a neanche 10 km dall’Adriatico, è una delle città più antiche d’Abruzzo. Un gioiello nascosto tra cielo, terra e mare. Hatria è stata una potente e importante città, una delle prime a fondere ed emettere una moneta propria,

già in epoca pre-romana. Pensa che, proprio grazie alla sua importanza, secondo alcuni Hatria avrebbe

addirittura dato il suo nome al mare Adriatico! Ma Atri non è solo storia, qui troverai anche arte, cultura, natura incontaminata e prelibatezze tutte da gustare... vieni a scoprirla per una giornata piena di emozioni!


Nelle immediate vicinanze di CasaClara sono presenti associazioni e strutture che organizzano passeggiate a cavallo, escursioni in bici e visite alle riserve naturali del Gran Sasso e della Torre del cerrano.

RISERVA DEI CALANCHI


La Riserva Naturale Regionale dei calanchi di Atri, è un’oasi wwf, un’area naturale protetta dell’Abruzzo adriatico. Si estende interamente per 380 ettari nel territorio del comune di Atri, antica città d’arte in provincia di Teramo.


Presenta e custodisce i famosi “calanchi”, imponenti architetture naturali note anche come “bolge dantesche” o “scrimoni”. L’aspetto brullo di queste formazioni deriva dall’azione erosiva delle acque superficiali che agiscono sul substrato argilloso.


L’Oasi può essere visitata liberamente percorrendo i sentieri segnalati che partono dal centro visite. Alcune visite si svolgono nelle serate di luna piena, in un’atmosfera di grande suggestione.

I FAUGNI


La tradizione dei “Faugni” in Atri è molto radicata e risale al periodo preromano, quando la città era la capitale del Piceno del Sud e le feste di fuochi in onore di Fauno, antica divinità pagana associata alla fertilità della terra, erano organizzate in segno di purificazione e di buon auspicio per l’attività contadina.


I “Faugni” appaiono per la prima volta nei riti religiosi nel 431 d.C. con il concilio di Efeso. In seguito la cerimonia fu riproposta in occasione della traslazione della Santa Casa da Nazaret a Loreto, attuando un vero e proprio processo di “cristianizzazione” di un rito profondamente radicato nel mondo pagano.


L’antica cerimonia rappresenta oggi la perfetta commistione tra la cultura sacra e quella profana: si parte con la benedizione del fuoco, si continua tutta la notte nella rievocazione del rituale ancestrale e si conclude con i festeggiamenti religiosi dedicati all’Immacolata Concezione.

TORRE DEL CERRANO


L'area marina protetta Torre del Cerrano è la prima area marina protetta abruzzese

e del medio Adriatico, ed è caratterizzata da ambienti di costa bassa e sabbiosa, tipica dell’adriatico, si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km dei quali 2,5 km di duna sabbiosa lungo la riva, dalla foce del torrente Calvano, che attraversa l’abitato di Pineto, fino al centro di Silvi, alla corrispondenza a mare della stazione ferroviaria. 


La Torre Cerrano è una delle antiche torri costiere del Regno di Napoli, si trova sulla costa dell’Adriatico, in provincia di Teramo, tra Silvi e Pineto. È uno dei pochi esempi rimasti integri della fitta rete di fortificazioni costiere del Regno di Napoli, che avevano la funzione di respingere i frequenti attacchi di turchi e saraceni provenienti dal mare. Torre Cerrano, la cui costruzione risale al 1568, deve il suo nome all’omonimo torrente, che scende dai colli di Atri e la cui foce é situata 500 metri a sud della torre, nel comune di Silvi.


Oggi la Torre, affidata in comodato al Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise, ospita il Centro Internazionale di Formazione Veterinaria oltre alla Biblioteca e al Museo del Mare.

GRAN SASSO


Il Gran Sasso (o Gran Sasso d'Italia) è il più alto massiccio montuoso degli Appennini; è contenuto interamente in Abruzzo al confine fra le province dell'Aquila, di Teramo e di Pescara. 

Il Gran Sasso d'Italia è un'area ambientale tutelata con l'istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Su di esso ricade la Comunità montana Gran Sasso e la Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli. Presenta scenari paesaggistici abbastanza diversi e unici nei due versanti: quello occidentale aquilano scosceso, ma prevalentemente erboso, e quello orientale teramano a maggior dislivello più aspro e roccioso.

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